lunedì 8 dicembre 2014

Gianni Celati. Swift, profetico trattato sull’epoca moderna

1.
In quello che molti considerano l’ultimo quadro di Brueghel, si vede una navicella sul mare in tempesta, dove dei marinai stanno gettando una botte a una balena che ha l’aria di attaccarli. In quella che alcuni considerano la più straordinaria opera di Jonathan Swift, A Tale of a Tub (nella mia traduzione Favola della botte), troviamo la stessa immagine presentata in apertura e offerta come spiegazione del titolo. Quando i marinai sono attaccati da una balena, ci viene detto, le lanciano una botte per distrarla e così evitare il cozzo. Può darsi che l’immagine di Brueghel e il titolo di Swift fossero associati in qualche vecchia stampa, avendo lo stesso sottinteso morale, e forse anche con simili riferimenti politici. Nel quadro di Brueghel, a quanto pare, la botte per distrarre la balena sarebbe un emblema della follia umana – della comune propensione a farsi catturare da attrazioni immediate, così come in un altro quadro di Brueghel c’è una scimmietta che si è lasciata catturare con una nocciolina. Il titolo di Swift allude a qualcosa del genere, perché la vecchia espressione tale of a tubcorrispondeva a ciò che noi diremmo “frottola”, “panzana”, “fola”: un racconto per attirare e gabbare i gonzi.
La prefazione del libro dice che un alto comitato britannico si è riunito per discutere sui pericoli che vengono dai begl’ingegni o intellettuali d’epoca, i quali con le loro critiche minacciano di recare gravi danni alla Chiesa e allo Stato. Ed ecco cosa sarebbe la balena, simbolicamente interpretata: sarebbe quel pericolo incombente, ma soprattutto sarebbe il libro di Thomas Hobbes, Leviathan ( del 1651), da cui gli intellettuali d’epoca ricavavano le loro armi critiche. [...]

continua a leggere su: http://www.zibaldoni.it


Nessun commento: